Il LAVORO CHE CONTINUA AD EMIGRARE
Il LAVORO CHE CONTINUA AD EMIGRARE
I lavoratori Ericsson italiani continuano a subire le politiche di off-shoring/outsourcing anche dopo l’accordo di Luglio 2013
Continua l’emorragia occupazionale nel campus Ericsson di Roma.
Gli annunci fatti dai line manager Tei in questi giorni, inducono la RSU a pensare che il lavoro tecnico non possa essere più fatto in Italia o più semplicemente da dipendente Ericsson. Continuano i trasferimenti di attività in altre regioni Ericsson o in aziende italiane collegate alla nostra sede.
Il lavoro non più disponibile riappare con una società esterna che contatta i nostri colleghi e gli offre proprio lo stesso lavoro che i line manager gli stanno togliendo oggi. Ovviamente e scorrettamente, nell’offerta è compreso l’incentivo all’esodo che l’azienda ha concordato con le OO.SS. nell’ultimo accordo sulla mobilità.
L’alternativa data al lavoratore è su attività che la dirigenza Ericsson ha sempre considerato di basso profilo e su cui aveva già avviato i processi di esternalizzazione, ossia attività di front-office e di call-center. A questo si aggiunge la richiesta aziendale a dare disponibilità come turnista h24 sette giorni su sette.
Questi cambiamenti in corso non sono un esempio di corrette relazioni industriali in quanto, i cambiamenti di attività in cui si stravolgono turni ed orari devono essere oggetto di esame congiunto con le OO.SS. e inoltre, per svolgere lavoro notturno bisogna sostenere una visita preventiva per l’idoneità con il Medico del lavoro (rif. lg. 81 Testo unico).
Ieri è stata richiesta dalle OO.SS Territoriali, un incontro con l’azienda per completare l’esame congiunto sui lavoratori ex Dispatching e sulla perdita occupazionale/off-shoring.
RSU ERICSSON ROMA
Roma 25 Novembre 2014