LO STATO DELLA VERTENZA SULLA MOBILITA' DOPO INCONTRI DEL 12 E 13 OTTOBRE
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Roma 15 ottobre 2010
Il giorno 12 e 13 ottobre le OO SS Nazionali unitamente al Coordinamento delle RSU si sono svolti due incontri con l’azienda, il primo presso l’Unione Industriali di Roma il secondo presso il Ministero, entrambi gli incontri avevano come argomento la procedura di mobilità per 250 lavoratori oltre a tutti gli argomenti discussi in questi anni con l’azienda che non vedono ancora una fine.
I due incontri si sono conclusi con nessun accordo e con ulteriore posticipo della procedura al 26 ottobre 2010.
Alla ragionevolezza messa in campo dal sindacato, con non pochi contrasti all’interno del coordinamento; l’azienda risponde con il cinismo degno di un padrone d’altri tempi.
Nel mirino della direzione, non ci sono certo gli ultimi arrivati; questi sono già precari, assunti con il solito pezzo di superminimo assorbibile e senza uno straccio d’accordo integrativo, per non parlare dei neo colleghi di Pride, assaltatori di prima linea, utilizzati dall’azienda per acquisire commesse al ribasso.
Come risulta evidente dalle tabelle allegate alla procedura di mobilità, nel mirino ci sono 7, 7Q e 7QS.
Quindi tutti quelli che, in questi ultimi anni hanno fatto le fortune di quest’azienda.
Signori, si cambia mercato: “changer le dames”, come in una quadriglia, si cambi partner, più esattamente si scende dal carrozzone.
Per quanto riguarda il sindacato, la trattativa è finita martedì 12 ottobre all’Unione Industriali di Roma, quando l’azienda ha sentenziato che non c’erano più margini per un accordo e ha abbondonato il tavolo, delle trattative.
Il giorno successivo, il 13 ottobre, con la mediazione del Ministero, si è arrivata alla sofferta decisione di prorogare il termine ultimo della procedura al 26 ottobre prossimo.
La politica del prendere o lasciare sarà rispedita al mittente, questo è l’ultimatum che il Sindacato da all’azienda per accettare le proprie condizioni.
O prima del 25 si trova un accordo come punto di partenza per un lungo percorso che Ericsson dovrà fare con il sindacato oppure la RSU di Roma non è disposta a firmare nessun accordo di mobilità anche se volontario ed incentivato.
RSU ROMA ERICSON