25 E 26 GIUGNO - REFERENDUM SULLA COSTITUZIONE. IL NO DI CGIL-CISL-UIL
CGIL - CISL - UIL unitariamente si sono espressi contro la riforma costituzionale e danno indicazioni ai propri iscritti di votare NO al referendum del 25 e 26 giugno prossimo.
Il referendum popolare del 25 e 26 giugno è l'ultimo argine alla decostituzionalizzazione dell'Italia, già avviata di fatto negli ultimi cinque anni. La nuova Costituzione, che investe e sostituisce l'intera seconda parte della Costituzione vigente mediante la modifica di 53 articoli e di un centinaio di emandamenti, è intrinsecamente anticostituzionale, sia per la procedura seguita, che essendo quella dell'articolo 138 non avrebbe consentito un così radicale rifacimento sia per la sostanza, perché travolge istituti fondamentali dello Stato repubblicano. Tra gli aspetti più preoccupanti della riforma l'istituzione di un "Primo Ministro", costruita come quella di un monarca assoluto al quale verrebbero conferiti poteri oggi nemmeno in mano al presidente degli Stati Uniti. La nuova Carta sarebbe infatti una Costituzione senza costituzionalismo, perché rifacendo all'indietro un percorso di due secoli, ripristina un unico potere personale incondizionato e liquida lo stesso principio di rappresentanza. Né è a dire che resterebbero fermi i diritti e i principi consacrati nei primi articoli che non sono stati oggetto di riforma, perché se viene meno l'ordinamento che li garantisce, essi restano solo pie invocazioni e belle parole.
Di seguito forniamo documentazione per chi volesse approfondire.
- Documento unitario CGIL-CISL-UIL
- Appello del Comitato Scientifico dei promotori il Referendum
- Controdecalogo alle affermazioni di chi sostiene la riforma
ATTENZIONE, VINCE CHI VOTA! Questo è un Referendum confermativo, perché sia valido non è richiesto il raggiungimento del quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto.